Prima
di delineare gli otto “tipi psicologici” alla base delle teorie
junghiane, è necessario fare una premessa fondamentale: la psiche
secondo Jung si divide in conscio e inconscio, dove l'inconscio serve
a compensare l'attività cosciente; in altre parole, quando
l'attività conscia è troppo unilaterale, la sua controparte
inconscia si manifesta autonomamente per correggere lo squilibrio e
può farlo sotto forma di sogni, immagini o sintomi di una patologia.
Jung
divide l'energia psichica in due atteggiamenti fondamentali:
estroverso e introverso, presenti in ognuno a vari livelli. Un
atteggiamento estroverso è caratterizzato da un'apertura del
soggetto verso l'oggetto, quindi pensare, sentire e agire sono in
relazione a fattori esterni oggettivi e l'energia psichica fluisce
esteriormente. Nell'introverso invece vi è un atteggiamento
caratterizzato da una concentrazione dell'interesse nel soggetto
quindi il pensare il sentire e l'agire sono in relazione a fattori
soggettivi, l'energia si ritira dal mondo. L'atteggiamento
estroverso e introverso tendono ad escludersi a vicenda: se una forma
l'atteggiamento conosciuto abituale, l'altra diventa inconscia e
agisce in modo compensatorio, intervenendo, quando l'atteggiamento
conscio diventa troppo rigido, come il ritorno del rimosso.
ESTROVERSO
L'estroverso,
per sua natura, non desidera altro che soddisfare le possibilità del
dato oggettivo scegliendo ad esempio una professione che in un dato
momento offre le migliori prospettive, sacrificando i propri bisogni
soggettivi. Il punto debole dell'atteggiamento estroverso sta proprio
nel rischio di lasciarsi fagocitare dall'oggetto perdendo totalmente
se stesso, in questo caso i disturbi funzionali e fisici che spesso
compaiono hanno un significato compensatorio costringendo il soggetto
ad autolimitarsi. Per queste ragioni, i bisogni inconsci
dell'estroverso hanno un carattere egoistico, primitivo ed infantile
la cui intensità è direttamente proporzionale al grado di rimozione
che hanno subito. Vale a dire, meno vengono riconosciute, più
arcaiche e infantili diventano.
INTROVERSO
Nell’introversione
l’attenzione e le energie vengono rivolte in maniera preponderante
verso il proprio mondo interno, attribuendo maggior peso ai fatti
interiori piuttosto che all’oggettività esteriore. L’introverso,
per tutte queste sue caratteristiche, si mostra particolarmente
tranquillo, schivo, tendenzialmente poco socievole, riservato, a
volte freddo, ama le attività tranquille e solitarie come la
lettura, non si trova a suo agio in mezzo alla gente e preferisce la
compagnia delle sole persone intime. Sa riconoscere i propri impulsi
e diffida di essi, preferendo fermarsi a pensare in maniera razionale
prima di agire; non ama le emozioni forti né le grandi novità,
prediligendo al contrario uno stile di vita regolare e routinario.
L’introverso si dedica alle attività con serietà e costanza,
manifesta una tendenza al pessimismo ma al tempo stesso mostra una
grande affidabilità ed aderenza ai principi etici e morali in cui
crede.
Accanto
a questi due atteggiamenti Jung introdusse 4 tipi funzionali
raggruppabili in due coppie di opposti: pensiero e sentimento,
intuizione e sensazione. Il
Pensiero
spinge la persona ad approcciarsi al mondo, alle persone e alle cose
seguendo principalmente la logica; il Sentimento
si basa invece sui giudizi di valore, la Sensazione
sui dati oggettivi percepibili nel qui e ora e l'Intuizione
sulle potenzialità e le possibilità presenti dietro ai dati
oggettivi. Sentimento e pensiero sono le funzioni più
razionali perché valutano l'esperienza, mentre intuizione e
sensazione sono irrazionali perché non hanno capacità di giudizio,
ma dipendono dalla percezione.
Soltanto
una di queste funzioni assume il ruolo guida nel governo di una
persona assecondata normalmente da una dell'altro binomio; se per
esempio la funzione principale fosse il pensiero, per il principio di
compensazione il suo opposto dovrà essere inconscio cioè il
sentimento, mentre intuizione e sensazione sostengono il pensiero,
cioè saranno funzioni ausiliarie che lavorano per la funzione
superiore (pensiero).
L'eccessivo
sviluppo di una sola delle funzioni in un individuo può portare ad
uno stato d'animo squilibrato e ad un malessere diffuso, in tal caso
la funzione opposta repressa ritorna sotto forma di isteria ad
esempio e si manifesta con fobie e ossessioni. La salute fisica e
psichica dipende quindi dallo sviluppo della funzione trascurata ed
inoltre dipende da una consapevolezza che le 4 funzioni devono
integrarsi per arrivare ad una personalità armonica. Nella
psicologia di Jung vale la legge fondamentale degli opposti: conscio
e inconscio rappresentano una polarità dialettica e quindi, se la coscienza
sviluppa un certo atteggiamento o una certa funzione, l’inconscio
assumerà l’atteggiamento o la funzione opposta. Così, alla
funzione superiore, che determina il nostro atteggiamento conscio,
corrisponde una funzione inferiore opposta; un intellettuale
introverso, ad esempio, sarà, inconsciamente, un sentimentale
estroverso.
Jung
combinò i 2 atteggiamenti con le 4 funzioni per giungere a delineare
8 tipi psicologici che descrivono la personalità e spesso
determinano una scelta nel campo degli interessi o nella
compatibilità fra partner.
- Il tipo pensiero estroverso ha regole fisse e principi universalmente validi. Si basa sulla realtà dei fatti materiali e su un principio di ordine. Vengono inibiti dalla coscienza principalmente i sentimenti che, essendo quelli che contrastano maggiormente con la formula intellettiva, sono anche quelli che vengono rimossi con maggior determinazione. In questo tipo verranno quindi inibite per prime tutte le forme di vita che dipendono dal sentimento: le attività estetiche, il gusto, il senso dell'arte, la cultura dell'amicizia ecc...
- Il tipo pensiero introverso è ermetico nella vita come lo è nel linguaggio; anche in questo caso prevale il mondo delle idee, benché il suo pensiero sia soggettivo, ovvero, completamente orientato verso il suo interno; i fatti assumono per lui un’importanza relativa. I pensatori introversi amano abbandonarsi a considerazioni astratte, senza cercare l’occasione di ricavarne un utile pratico.
- Il tipo sentimento estroverso è perfettamente inserito nel suo ambiente, è interessato al successo e al riconoscimento sociale; è volubile e soggetto alle mode. Ma siccome nulla disturba il sentimento quanto il pensiero, in questo tipo il pensiero viene represso il più possibile e così il pensiero non è autonomo, ma un'appendice del sentire. “[...] Non è capace di pensare ciò che non è in grado di sentire.”1 Poiché il sentimento è una peculiarità della psicologia femminile più “tangibile” del pensiero, i tipi affettivi più pronunciati sono frequenti in particolare nel sesso femminile.
- Il tipo sentimento introverso si mostra impenetrabile, malinconico e dal fascino emanante mistero, tuttavia, questo atteggiamento, per così dire “di controllo” delle passioni, tradisce una carica emotiva e sentimentale che, se è pur vero che non si palesa apertamente, è sviluppata nella profondità del suo intimo. E’ logico prevedere che i conflitti emotivi, troppo a lungo repressi, emergano talora inaspettatamente e con violenza, oppure, sotto forma di qualche stato patologico anche grave.
- Il tipo sensazione estroverso ha un senso pratico sviluppato, ama la vita e i piaceri che offre: un gaudente e sensuale a tutti i livelli che tende agli eccessi. L'esagerata ricerca di fatti oggettivi lo porta lontano dall’interiorità, col rischio di mortificare le esigenze dello spirito. Il pericolo che corre è quello di perdersi in una sensualità spesso portatrice di perversioni e di dipendenze ossessive.
- Il tipo sensazione introverso si nutre di impressioni sensoriali e si cala nelle proprie sensazioni interne faticando ad adattarsi alla realtà e alle circostanze. Ha uno spiccato senso estetico, è spesso assorto nei suoi pensieri e generalmente ha scarse capacità artistiche.
- Il tipo intuizione estroverso ha la capacità di “fiutare”, nelle situazioni, lo sviluppo di eventuali prospettive; è spesso carismatico e sa imporsi soprattutto nelle situazioni di crisi. Cerca sempre nuove possibilità ed è insofferente nelle situazioni stabili.
- Il tipo intuizione introverso è legato alle dinamiche interiori; è sognatore, un po’ eccentrico, ha molta fantasia, è colui che più di ogni altro crede nel potere dell'immaginazione.
1Jung,
Tipi psicologici, Newton ed.